Esiste l'ambiente di lavoro ideale?

L'ambiente di lavoro ideale è quello che valorizza i suoi protagonisti, offre spazi confortevoli e tecnologie all’avanguardia.

Quali caratteristiche deve avere l'ufficio ideale?


Dinamico, multifunzionale, flessibile, attento al benessere delle persone: queste sono le caratteristiche più significative che dovrebbe avere uno spazio di lavoro che sia soddisfacente per chi lo occupa e al suo interno passa la maggior parte della propria giornata. La percezione dello spazio di lavoro, singolo o condiviso, sta gradualmente cambiando anche a causa di una serie di dinamiche che coinvolgono la nostra vita: l’avanzare della tecnologia, la comparsa di forme di lavoro sempre più flessibili e una crescente attenzione alla sostenibilità e alla salute di chi vive questi luoghi. Fanno infatti sempre più la loro comparsa in diversi settori nuovi modelli organizzativi che puntano al gradimento delle persone e all’armonia dei luoghi piuttosto che alla produttività e al conteggio delle ore trascorse alla scrivania. Contestualmente, sono sempre più numerose le aziende che mettono tra i principali obiettivi quello di far sentire le proprie risorse motivate e che, per raggiungerlo, puntano a costruire gli spazi su misura delle loro esigenze.
 

Work Hard Everywhere


Persone al centro: i benefici del welfare aziendale

Il concetto di welfare legato all’ambiente di lavoro fa la sua comparsa massivamente negli anni duemila con la nascita delle prime grandi digital companies, da Apple a Google. Con il termine welfare aziendale si intende identificare quel ventaglio di servizi e di benefit, di misure e di iniziative, che l’azienda promuove per creare e diffondere benessere sul luogo di lavoro cosicché i dipendenti possano produrre risultati migliori, essere maggiormente soddisfatti e aumentare conseguentemente la loro efficienza. Secondo una definizione contemporanea, un’azienda attenta al benessere dei suoi dipendenti è un’organizzazione efficace e produttiva e, contestualmente, che cresce e si sviluppa cercando di favorire e conservare un grado adeguato di benessere fisico, psicologico e di corretta convivenza sociale dei suoi lavoratori, indipendentemente dal ruolo ricoperto, mansione e grado.

In Italia, una delle prime realtà aziendali ad interessarsi attivamente a questi concetti fu la Olivetti, grazie soprattutto all’attitudine umanistica e alla lungimiranza del suo fondatore, Adriano Olivetti, che dagli anni 60 e durante tutta la sua permanenza al vertice dell’azienda, si occupò dei suoi dipendenti non solo dal punto di vista lavorativo, ma anche umano. Per prima al mondo la Olivetti, accanto ai reparti di produzione delle macchine da scrivere, aprì anche le biblioteche per i dipendenti. In azienda si organizzavano numerosi eventi culturali a cui tutti, anche gli operai, erano sempre i benvenuti. Inoltre, Adriano volle organizzare attorno all’azienda tutto un “sistema di servizi” per agevolare i suoi dipendenti. Oggi siamo forse più abituati alla presenza di asili aziendali ma, già all’epoca, una delle preoccupazioni del patron dell’azienda di Ivrea, era quella di avere le scuole vicine alla fabbrica per favorire gli operai. Le paghe, inoltre, erano superiori alla media, poiché Olivetti era convinto che il profitto dovesse essere uno strumento di innovazione integrale, con l’uomo e la sua felicità al centro.


Alcuni esempi di buone pratiche di welfare aziendale

Per meglio capire come funziona il welfare aziendale possiamo analizzare alcune esperienze tra le più comuni. Molte aziende, ad esempio, introducono per i loro dipendenti un’assistenza sanitaria integrativa o una previdenza complementare, oppure offrono misure di sostegno economico alle loro famiglie e all’istruzione dei loro figli. Non solo dunque il dipendente ottiene una serie di vantaggi che si sommano alla propria retribuzione “standard”, ma vive un miglioramento complessivo della sua qualità di vita. Tra le motivazioni principali che spingono le aziende a sviluppare servizi di welfare, infatti, c’è sicuramente il desiderio di fidelizzare i lavoratori, ma anche quello di riconoscere delle opportunità di sostegno alla persona, dalla conciliazione vita-lavoro al sostegno economico.

Le più frequenti e semplici misure che rientrano nella definizione di welfare aziendale sono certamente i buoni pasto, i servizi di trasporto collettivo casa-lavoro, l’assistenza sanitaria integrativa, l’assistenza a familiari o anziani non più autosufficienti, l’istruzione a rimborso, le assicurazioni di rischio, la possibilità di ottenere a tasso agevolato mutui e finanziamenti, o i fringe benefits. Questi ultimi, letteralmente “benefici marginali” sono largamente utilizzati e consistono in beni o servizi concessi al lavoratore che possono andare dal semplice servizio mensa fino all’automobile o al telefono aziendale, dalle borse di studio, viaggi premio, buoni carburante, alla cessione di prodotti aziendali e alloggi, benefit di utilità sociale, Voucher, sconti e convenzioni.
 

Passion led us here


Design al sevizio delle aziende: come si progetta e si arreda lo spazio di lavoro

Le tendenze di design per gli spazi di lavoro si evolvono continuamente per adattarsi alla comparsa di nuovi modelli e gli uffici dovrebbero sempre essere concepiti con la stessa cura con cui si è soliti progettare casa perché, molto semplicemente, in uno spazio attento anche all’estetica sicuramente si lavora meglio. Spazi di lavoro adattabili, un design che mette al primo posto il benessere dei dipendenti e arredi con un'estetica residenziale sono tra le soluzioni più ricercate per connettere i dipendenti all’ufficio, in un contesto in cui crescono le modalità di lavoro flessibile o in smart working. Se un punto chiave per accrescere la soddisfazione dei dipendenti in ufficio è quello di favorire l’interazione e la socializzazione con i colleghi, la progettazione degli spazi di lavoro vede assegnare sempre meno spazio alle singole postazioni operative e favore di spazi di lavoro dedicati alla collaborazione, alla condivisione di idee e all'apprendimento.

Un numero sempre maggiore di aziende cerca di ottimizzare le performance del personale migliorando l'esperienza dei dipendenti e offrendo flessibilità su dove e come lavorare. Nascono quindi spazi che sono veri e propri Hub di collaborazione o social club, dove il rapporto scrivania/dipendente diventa marginale per far spazio ad una serie di arredi modulari in grado di trasformare gli spazi aziendali a seconda delle funzioni, delle esigenze e del numero di dipendenti presenti fisicamente. Nel contesto attuale le persone si aspettano sempre di più dall’ufficio, che sia soprattutto più di un semplice luogo dove passare la giornata seduti a lavorare: per questo motivo, anche i principi di design legati alla progettazione degli spazi di lavoro si stanno trasformando gradualmente per riflettere l'importanza dell'ufficio come luogo di interazione sociale e crescita di una comunità. L’ufficio diventa così una vetrina significativa e indispensabile per esprimere la cultura aziendale e l'identità di un brand sia all’interno che all’esterno e un elemento distintivo molto importante grazie all’offerta di un ambiente sano, sostenibile e comunitario.


Digital workspace: un ambiente di lavoro innovativo

Se il design e l’arredamento possono e devono contribuire alla creazione di spazi di lavoro efficienti e vivibili, l’utilizzo delle tecnologie è un altro punto chiave per il raggiungimento di questi obiettivi. Il Digital Workspace rappresenta l’idea di uno spazio di lavoro, virtuale e non, dotato di servizi utili per lavorare ovunque sia disponibile una connessione Internet.  È caratterizzato da un ecosistema di tecnologie che hanno lo scopo di connettere tra loro i dipendenti, offrendo le giuste risorse per coinvolgere il team in maniera attiva. Alla base del Digital Workspace c’è la consapevolezza che sia necessario progettare e utilizzare tecnologie facili e intuitive per avvicinare i dipendenti a metodi di lavoro agili ed efficaci: la condivisione deve essere la priorità e i flussi di informazioni devono risultare accessibili e disponibili anche da remoto, sfruttando soluzioni digitali che permettano di essere flessibili e di potersi organizzare al meglio.

La cura e l’attenzione verso gli spazi di lavoro fisici resta comunque fondamentale perché il confronto fra le persone è un principio necessario per condividere informazioni e generare nuove idee e, a maggior ragione, il giusto apporto di soluzioni tecnologiche favorisce modalità di lavoro innovative e più produttive, che migliorano il coinvolgimento e l’agilità dei dipendenti con modelli anche orientati al consumatore. Questa trasformazione digitale dell’ambiente di lavoro ha un impatto non solo sulle imprese e i collaboratori, ma anche su tutte le società che gravitano intorno alle realtà aziendali: la tecnologia infatti è in grado di rivitalizzare e trasformare i processi produttivi costruendo una nuova prossimità, che consenta agli individui di collaborare incontrandosi in spazi sia fisici sia virtuali, piacevoli da vivere, facili da usare e sempre accessibili.

Desk Sharing



Desk sharing: il concetto di scrivania condivisa basato sull’ottimizzazione degli spazi

Uno dei trend più recenti in fatto di organizzazione del lavoro è la scrivania condivisa. Grazie ai nuovi approcci introdotti dallo smart working e dall’utilizzo di tecnologie sempre più all’avanguardia, infatti, la scrivania in ufficio non è più solo una spazio personale pieno di oggetti, carte e dispositivi, ma è diventata a tutti gli effetti un luogo di condivisione. In sostanza, gli spazi aziendali possono essere progettati in una logica di “sharing” fondata sulla restituzione alle persone di flessibilità e autonomia nella scelta degli spazi, degli orari e degli strumenti da utilizzare a fronte di una maggiore responsabilizzazione sui risultati.

Per le aziende che impiegano personale a rotazione o in modalità mista in presenza e da remoto e per i coworking che mettono a disposizione postazioni per professionisti e freelance, la gestione degli spazi di lavoro tramite un software dedicato per la prenotazione delle scrivanie è una pratica fondamentale per la gestione ottimale dei flussi di lavoro. Con l’app EasyHour, ad esempio, è possibile gestire la prenotazione delle postazioni condivise in modalità "clean desk" configurando gli uffici e indicando il numero di postazioni disponibili per ogni ufficio. I dipendenti possono prenotare una scrivania in maniera veloce e intuitiva: il grande vantaggio è quello di raggiungere una totale autonomia nella gestione delle prenotazioni, eliminando la fase di richiesta e di verifica della disponibilità poiché l’app garantisce la visibilità completa del luogo di lavoro, con la segnalazione in tempo reale dei posti liberi in quel determinato momento. Successivamente alla fase di prenotazione, l’analisi dei dati generati dal sistema consente di monitorare costantemente le performance e le preferenze di utilizzo, fornendo informazioni strategiche per organizzare gli spazi in modo sempre più efficace e in linea con gli obiettivi aziendali.